La sera della vigilia di Natale, nella via principale, il Corso di Agnone, sulle spalle di circa 800 portatori, scendono delle gigantesche torce che vengono accese al rintocco della campana posta sul campanile più alto del paese, quello della chiesa di Sant'Antonio. A quel punto nella strada cala il silenzio mentre si avvia il corteo, preceduto dagli stendardi dei vari gruppi che rappresentano le contrade limitrofe (Contrada Sant'Onofrio, Contrada Colle Sente, Contrada San Quirico, Contrada Guastra e Gruppo Capammonde e Capaballe) e da donne e bambini che rappresentano scene di vita contadina ... e poi il fuoco. Sfilano dapprima i bambini con le 'ndocce singole e piccole (rapportate alla stazza del portatore). I portatori sono solo uomini, indossano anche loro abiti di vita contadina, con grandi mantelli scuri e procedono con un ordine prestabilito: torce (o meglio 'ndocce) singole, poi doppie e poi man mano cresce il numero da portare in spalla. Tutte insieme formano la 'Ndocciata, un fiume di fuoco che attraversa il centro cittadino, evento unico al mondo. A sfilata conclusa, le ndòcce formano un unico grande rogo, denominato "falò della fratellanza".
Questa manifestazione è stata portata anche fuori dalle mura cittadine, l' 8 dicembre 1996 in Piazza San Pietro a Roma, omaggio della Regione Molise all' allora Papa Giovanni Paolo II ed in occasione dell' EXPO a Milano il 26 settembre 2015 (potete vedere i video nella sezione di questo portale)